La capacità della danza di sottrarre l’agire alle derive anestetizzanti di una logica strumentale emerge pienamente se ci si focalizza sull’esperienza del danzare piuttosto che sull’esame di un genere di danza specifico. Attraverso un approccio neofenomenologico e atmosferologico e il confronto con le teorie contemporanee su gesto, performatività e improvvisazione, l’autrice indaga le modalità con cui la danza, espressione della natura affettiva, relazionale ed emergenziale dell’estetico, introduce alla possibilità di riconfigurare il rapporto con se stessi e con il mondo.
Serena Massimo è dottoressa di ricerca in Estetica presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e insegna Estetica all’Università di Ferrara. Le sue ricerche, condotte a partire da una prospettiva neofenomenologica, vertono sulla danza in quanto fenomeno di emergenza, sul processo improvvisativo artistico, sul rapporto tra danza e paesaggio e sulla recherche-création.