Il volume ricostruisce su base documentaria le complesse vicende del busto-reliquiario di San Rossore di Donatello, dalla sua identificazione nella chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa alla fine dell’Ottocento, fino al clamoroso furto e al successivo recupero nel 1976. A partire dai retroscena della prima pubblicazione a cura di Giovanni Fontana e dal ruolo decisivo di Guido Carocci e Igino Benvenuto Supino, il libro ripercorre quasi un secolo di gestione amministrativa e materiale dell’opera.
Nel secondo dopoguerra, la storia del San Rossore è segnata da intensi conflitti istituzionali tra i rettori della chiesa – che ne rivendicavano la restituzione dopo le operazioni di protezione antiaerea – e la Soprintendenza di Pisa, in un serrato confronto tra esigenze cultuali, valore storico-artistico e necessità di sicurezza.
Profetiche, in tal senso, le preoccupazioni espresse da Piero Sanpaolesi: il busto, ricollocato in Santo Stefano nel 1961, fu trafugato e recuperato nel 1976, circostanze che segnarono definitivamente il passaggio dell’opera al Museo Nazionale di San Matteo, dove è tuttora conservata.
Vittoria Brunetti ha conseguito il dottorato di ricerca in Letteratura, Arte e Storia dell’Europa medioevale e moderna presso la Scuola Normale Superiore nel 2021, con una tesi dedicata allo scultore romano Lorenzo Ottoni (1648-1736). Nell’ambito di due assegni di ricerca presso la stessa istituzione ha approfondito la storia decorativa e conservativa degli edifici di Piazza dei Cavalieri a Pisa. Attualmente è assegnista presso il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze, dove prende parte a un progetto di mappatura delle sculture barocche nel territorio del Lazio. I suoi interessi di ricerca vertono sulla scul- tura barocca romana e sulla storia della tutela del patrimonio artistico.