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Home Le Collane Istoreco (4) 9788846771803
Libro cartaceo
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Chi porterà queste parole?

Tragedia in tre atti

Autore/i: Charlotte Delbo
A cura di: Cristina Galasso
Traduzione di: Federica Quirici

Collana: Istoreco (4)

Pagine: 80
Formato: cm.14x21
Anno: 2025
ISBN: 9788846771803

Stato: Disponibile
  • Descrizione

Chi porterà queste parole? di Charlotte Delbo è l’unica opera teatrale scritta da una sopravvissuta alla deportazione nazista dedicata all’esperienza concentrazionaria femminile. In scena 23 deportate politiche che si raccontano e raccontano la vita nel lager, una vita di orrore e morte ma anche di coraggio e speranza. La domanda che dà il titolo al testo è il fine ultimo che le protagoniste della pièce perseguono formando una catena umana fatta di solidarietà e resistenza, affinché ce ne sia una che ritorni per dire. Un fine accompagnato dall’intima, consapevole paura di non essere credute poiché, scrive Delbo, “là da dove ritorniamo le parole non volevano dire la stessa cosa”. Ecco che allora il titolo è anche un richiamo alla responsabilità, in chi dà voce e ascolta quelle parole, a prenderle e portarle con sé, custodirle e condividerne la memoria. Scritta nel 1966, quella di Delbo è un’opera di straordinaria potenza, che ha visto la sua prima rappresentazione italiana nel 2015 a Livorno nella traduzione che qui presentiamo. A portarla in scena la compagnia Effetto Collaterale con la regia di Francesca Talozzi e Alessia Cespuglio.


Charlotte Delbo (1913-1985), scrittrice, poeta e drammaturga francese di origini italiane, militante comunista e partigiana. Prima della guerra collabora con il filosofo Henri Lefebvre e diventa assistente del regista e attore Louis Jouvet. Entrata nella Resistenza, nel 1942 è arrestata a Parigi insieme al marito Georges Dudach. Dopo la fucilazione del marito, nel gennaio 1943 è deportata ad Auschwitz con altre 229 detenute politiche francesi. Una volta liberata, lavora a lungo per l’Onu e negli anni Sessanta riprende a collaborare con Lefebvre senza mai abbandonare l’impegno politico. Scrive non solo su Auschwitz ma sulla guerra d’Algeria, sulle donne di Plaza de Mayo e quelle greche di Kalavryta, sulla Primavera di Praga e altro ancora.