Nel corso del V secolo, ad Atene, il pubblico a teatro non è più di cultura omogenea e i poeti drammatici fanno spesso parte dell’intelligencija; essi si muovono in bilico tra il gradimento di molti e dei pochi della élite, culturale, politica ed economica. Affrontano quindi un bivio socio-culturale: quale spettatore devono privilegiare e che tipo di spettacolo proporre. Alla fine del V secolo, in piena guerra civile, il bivio si manifesta ora in tutta la sua valenza politica: i poeti, che hanno derogato in parte dalla funzione ecumenica del teatro nella πόλις, consapevoli della loro funzione mediatica, si chiedono come e se possono tornare a dialogare con gli spettatori per salvare Atene.
Adele Teresa Cozzoli insegna Letteratura greca all’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di teatro, in particolare di teorie e prassi drammatica e di drammi in frammenti, di letteratura greca d’età ellenistica, e di mito. Coordina il lessico del teatro europeo (European Theatre Lexicon) per Mimesis Journal.