Il diario Taci, anzi parla è uno dei testi più intriganti e stratificati della produzione di Carla Lonzi, dove confluiscono la radicalità della sua visione del mondo, il suo desiderio di riconoscimento e la pratica dell’autocoscienza. La scrittura diaristica rappresenta il luogo in cui Lonzi misura, problematizza, mette alla prova la sua riflessione e in cui lascia emergere uno degli elementi distintivi di tutto il suo percorso teorico ed esperienziale, ossia l’ambivalenza, capace di trasformare costantemente il suo pensiero senza renderlo mai monolitico.
Questo libro analizza Taci, anzi parla alla luce di tale concetto e con gli strumenti della critica letteraria, ponendo l’attenzione su come, nella scrittura di Lonzi, le scelte formali da un lato integrino e traducano la sua riflessione femminista, dall’altro ridefiniscano i confini di una forma storicamente marginale e legata all’intimismo femminile, caricandola di nuovi significati. Nello sconfinare verso l’autobiografia e nel contenere diverse forme e linguaggi (poesia, lettere, riflessione saggistico-filosofica, narrazione memoriale, racconto onirico, fotografia) il diario diventa per Lonzi uno dei più importanti strumenti di espressione identitaria, riproducendo il doppio movimento del fluire della vita e del riflettere su di essa mediante la scrittura.
Silvia Cucchi è Ricercatrice Tenure Track di Critica letteraria e letterature comparate all’Università Pegaso. Si è formata a Parigi, dove ha conseguito il dottorato all’Université Sorbonne Nouvelle. Si occupa di letteratura ipercontemporanea, teoria letteraria femminista, studi di genere e dei rapporti tra forme del desiderio e scritture del sé. Ha pubblicato la monografia Una teologia della frustrazione. L’opera letteraria di Walter Siti (2021). Con Giuseppe Carrara ha curato Erotismo e letteratura. Antologia di scritti militanti (1960-1976) (2022) e con Gloria Scarfone «Il nome di un’atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982) (2024).