Questo fascicolo di «Teoria» rilancia la questione della demitizzazione, muovendosi su due livelli. Il primo è quello di una riconsiderazione delle istanze che hanno condotto Bultmann alla formulazione del progetto demitizzante in un confronto serrato con interlocutori teorici come Heidegger, Jaspers o Barth. Il secondo livello è quello di un ripensamento dello scenario nel quale la demitizzazione può aver senso nell’epoca attuale, nella quale l’immagine mitica del mondo sembra soppiantata non tanto e non solo dalla scienza, quanto dalla tecnica e da quella sua iperbole riflessiva che è la tecnologia. Da questo duplice ordine di considerazioni scaturisce la domanda centrale su cui i diversi contributi convergono: in che senso la religione oggi può essere non soltanto oggetto, ma anche soggetto di demitizzazione?
This issue of «Teoria» reopens the question of demythologization, operating on two levels. The first is a reexamination of the factors that led Bultmann to articulate his demythologizing project in close confrontation with interlocutors such as Heidegger, Jaspers or Barth. The second level involves rethinking the context in which demythologization can make sense in the present age, in which the mythical image of the world seems to be supplanted not so much by science alone, but by technique and by its reflexive hyperbolization in technology. From this twofold analysis arises the central question on which the various contributions converge: in what sense can religion today be not only the object but also the subject of demythologization?
Scritti di: Stefano Bancalari, Vincent Blanchet, Francesco Paolo Ciglia, Ingolf Dalferth, René Dausner, Adriano Fabris, Irene Kajon, Jean-Luc Marion, Francesco Miano, Pierluigi Valenza, Hent de Vries.