Internazionalmente nota, Maria Lai è oggi riconosciuta tra le personalità di prima grandezza dell’arte italiana del XX secolo, e tra le più amate. Alle suggestioni ataviche della sua terra Maria Lai ha legato la prospettiva di un nuovo umanesimo, inclusivo e mobilitante, d’ascendenza filosofico-letteraria ed estraneo alla temperie artistica novecentesca. Calibrando con tocco lieve e deciso esprit de géométrie e esprit de finesse, vocazione narrativa e afflato lirico, l’artista ha tessuto sul suo «telaio dell’arte» una fitta trama di relazioni fra dimensione privata, collettiva e cosmica, che abbracciano tradizioni e culture diverse all’insegna del confronto e della condivisione, rilanciando il ruolo fondamentale dell’arte in risposta a un bisogno profondo di unità e di armonia in mezzo alle contraddizioni e ai drammi del nostro tempo.
La figura di Maria Lai si staglia in queste pagine nel suo percorso di instancabile sperimentatrice di forme dell’arte in serrato dialogo con le insorgenze di una pressante ricerca interiore. L’istanza intimista autoriflessiva e l’ansia comunicativa magicamente si fondono nella sua opera sui grandi temi della memoria e dell’identità, secondo l’idea dell’arte come racconto, spazio della rappresentazione e della partecipazione umanamente coinvolgente alla storia del mondo.
Nicoletta Mainardi si è occupata di esperienze novecentesche fra letteratura e arte. Tra i suoi libri per ETS, Luzi e lo sguardo dell’arte (2020) e Al di là del vero. Scritti per Lorenzo Viani (2022). Con Lucia Fiaschi ha curato l’edizione degli scritti di Venturino Venturi, Sono nato, sì, molto tempo fa. Scritti 1936-1974 (Gli Ori, 2023).