Il tema del trattamento penale dell’agire del pubblico ufficiale che, nell’esercizio delle proprie funzioni, si confronti in modo conflit- tuale con il cittadino è tornato di grande attualità. In esso, del resto, sembra cogliersi l’essenza del rapporto Autorità-Libertà costruito dal sistema penale, considerato nei suoi diversi formanti normativo, giurisprudenziale e dottrinale. In uno Stato di diritto, infatti, deve trovare disciplina non solo la consistenza dei poteri di coazione che l’Autorità può esercitare sul cittadino, ma anche un sistema di prote- zione che circondi l’operato del pubblico ufficiale, e che il cittadino, a sua volta, non dovrebbe infrangere.
L’idea di inquadrare il rapporto Autorità-Libertà nell’ambito del possibile confronto diretto tra l’agente pubblico ed il cittadino ha spinto l’interesse della ricerca anzitutto verso la classe dei «delitti dei privati contro la Pubblica Amministrazione» (Capo II, Titolo II, Libro II, c.p.), entro la quale si sono selezionate le fattispecie che sembrano in effetti presupporre il suddetto conflitto. Ma non minore rilievo ha avuto pure il d. l. n. 48/2025, che, del resto, già nella sua fase elaborativa prometteva di perseguire una linea politico-crimi- nale di marcata difesa dei tutori dell’ordine, e che, cumulandosi con altre recenti riforme, ha inciso non di poco sulla cornice regolatoria del tema che qui interessa.
Ne è emerso, in conclusione, un quadro normativo assai variegato e non sempre coerente né con sé stesso, né, in alcuni suoi tratti, con le norme di vertice del sistema, il che impone una attenta riflessio- ne sui rapporti tra Libertà e Autorità che stanno prendendo forma all’interno del nostro attuale ordinamento penale.
Gianfranco Martiello è professore associato di diritto penale nel Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze. In pre- cedenza, è stato ricercatore a tempo indetermi- nato, dottore di ricerca ed assegnista di ricerca nel medesimo Dipartimento. Attualmente, è titolare di Insegnamenti di «Diritto penale I», di «Diritto penale II» e di «Diritto penale mi- norile» nell’ambito di svariati Corsi di Laurea delle Scuole di Giurisprudenza e di Scienze politiche dell’Università di Firenze.