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Home Le Collane Testi e studi di cultura classica (75) 9788846756114
Libro cartaceo
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Prima della Sicilia

Cicerone, Verrine 2,1 (De praetura urbana), 1-102


A cura di: Tommaso Ricchieri
Traduzione di: Tommaso Ricchieri
Introduzione di: Tommaso Ricchieri

Collana: Testi e studi di cultura classica (75)

Pagine: 560
Formato: cm.17x24
Anno: 2020
ISBN: 9788846756114

Stato: Disponibile
  • Descrizione

Le Verrine di Cicerone sono note soprattutto per il dettagliato resoconto che l’oratore fa, nelle due actiones che le compongono, dei numerosi e vari crimini commessi da Verre in Sicilia durante il suo mandato di governatore provinciale negli anni 73-71 a.C. Il primo dei cinque libri che compongono l’Actio secunda, tuttavia, non riguarda la Sicilia, ma è dedicato da Cicerone al resoconto dei delitti compiuti da Verre prima di assumere il governo dell’isola: in questo libro, intitolato De praetura urbana, Cicerone analizza la precoce vocazione di Verre al crimine, ripercorrendo le prime e poco onorevoli tappe del suo cursus honorum, per offrire ai giudici e al pubblico uno specimen quanto più impressionante ed emblematico del suo personalissimo ethos criminale, destinato a manifestarsi compiutamente durante il suo governo
siciliano. Il presente lavoro prende in esame la trattazione ciceroniana della vita ante acta di Verre relativamente alle prime due tappe della sua carriera politica (e soprattutto criminale), la questura in Gallia Cisalpina nei cruenti anni della guerra civile tra Mariani e Sillani (84-82 a.C.) e la successiva attività di legato e proquestore in Asia (80-79 a.C.) al seguito del governatore della Cilicia Cornelio Dolabella. Dopo un ampio exordium che funge da proemio dell’intera Actio secunda, una serie incalzante di narrazioni offre una galleria dei maggiori crimini commessi da Verre in quel periodo: tra i racconti spiccano quelli sui furti di opere d’arte in Grecia e in Asia – quasi una orazione De signis in miniatura, che anticipa significativamente la trattazione monografica sulle razzie siciliane di Verre nel quarto libro dell’Actio secunda – e quello, a tinte quasi fiabesche, di un’oscura vicenda avvenuta nella cittadina asiatica di Lampsaco, turbata nella sua provinciale tranquillità dall’arrivo di Verre, che con l’aiuto dei suoi sgherri tenta di rapire una nobile fanciulla del luogo, scatenando la rivolta della comunità locale contro i Romani. Con la narrazione di furti, violenze, tradimenti a opera di Verre, nella sezione qui considerata del De praetura urbana Cicerone delinea con magistrale abilità retorica il ritratto giovanile di uno fra i più celebri criminali di tutti i tempi.



Tommaso Ricchieri si è formato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore ed è assegnista di ricerca presso l’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente l’oratoria ciceroniana e l’esegesi antica e tardo-antica a Cicerone oratore. Ha curato la traduzione e il commento dell’orazione ciceroniana De imperio Cn. Pompei, mentre alle Verrine ha dedicato vari articoli relativi a questioni testuali, esegetiche e letterarie. Altri suoi contributi su rivista sono dedicati al Brutus di Cicerone, a Tito Livio, Ovidio, Virgilio, Stazio e Gerolamo.