Le donne sono ancora il Secondo sesso anche in medicina? È per questo che vengono curate come se fossero uomini? Dai diritti al linguaggio, dalla posizione debole nel mercato del lavoro ai ruoli di cura familiari l’esclusione, costruita sul neutro maschile, ne ha condizionato l’affermazione come soggetti in una gerarchia sociale di subordinazione che si riflette anche nella produzione scientifica. Vivono più a lungo ma con maggiore morbilità, minori anni in autonomia e una peggiore percezione della propria salute. È un paradosso oppure ci sono ragioni, non solo biologiche ma anche culturali, che determinano simili disuguaglianze negli esiti delle cure? Il libro intende rispondere alle numerose domande tuttora aperte, in una prospettiva transdisciplinare, oltre a cercare di comprendere, in una nuova cornice teorica, le difficoltà applicative della legge sulla medicina di genere, individuando possibili strumenti per renderla operativa.