Orientalismi femminili?

Apartire dal XVIII secolo e più intensamente nel XIX, un numero crescente di viaggiatrici si mosse dall’Europa occidentale per esplorare il Mediterraneo e il Vicino Oriente. Nelle loro peregrinazioni – che fossero viaggi al seguito di ambasciatori e studiosi, spostamenti prototuristici o viaggi d’azione, per dirla con Michelle Perrot – la conoscenza di culture altre e la scrittura occuparono un posto importante. Contestualmente le politiche coloniali delle potenze europee si facevano più aggressive, determinando un rapporto inscindibile tra esplorazione ed espansione. Nelle scritture odeporiche è possibile osservare come l’incontro con l’alterità abbia fornito l’occasione per una riflessione di ampia portata sulle società, costruita attraverso il rispecchiamento tra l’Occidente e le molteplici rappresentazioni dell’Oriente, in un arco temporale caratterizzato da trasformazioni importanti ma anche da sostanziali permanenze.

Elisabetta Serafini ha conseguito un Dottorato in Storia e Scienze filosofico-sociali nel 2017. È docente di scuola primaria e insegna Didattica della storia presso l’Università di Roma ‘Tor Vergata’. Si occupa di storia del viaggio e di didattica della storia in chiave di genere. È stata membro del direttivo della Società Italiana delle Storiche e ne coordina tuttora le iniziative di formazione per docenti. Tra le sue ultime pubblicazioni: i contributi su Giuseppe Anaclerio, Paolo Della Cella, Amalia Nizzoli in Christian-Muslim Relations. A Bibliographical History 1500-1900, vol. 21 Southern Europe (1800-1914), edited by J. Chesworth (Brill, 2023) e la curatela, con Antonietta Angelica Zucconi, del numero della rivista «Genesis» dedicato al tema Viaggi (1/2023).