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Dizionario di didattica

Leonardo Trisciuzzi

Ed ETS - 88-467-0410-x

Esempio 2

 

 

ESEMPI

attivismo

metodi didattici

Montessori Maria

indice dei lemmi

 

Ipertesto

«Un ipertesto è un software che consente una gestione non lineare delle informazioni bensì tramite associazioni (links) tra testi o componenti testuali. Quando l’associatività si estende dal linguaggio scritto ad altri sistemi simbolici (immagini, suono, animazioni) si parla più propriamente di ipermedia. Si tratta di strumentazioni che consentono flessibili spazi di manovra al lettore; questi è trasformato in un esploratore o se vogliamo attenerci alla metafora più diffusa, in un «navigatore» che può scegliere ad ogni istante la rotta da seguire» [A. Calvani, Manuale di tecnologie dell’educazione, Pisa, Edizioni ETS, 1995, p. 84].
Gli ipertesti hanno cominciato a divenire noti ai non addetti ai lavori a partire dall’estate del 1987 quando l’Apple introdusse Hypercard; dal 1987 ad oggi gli ipertesti/ipermedia hanno continuato una
strepitosa avanzata, fino a costituirsi all’inizio di questo decennio come uno dei riferimenti di maggior risalto all’inter-
no delle Nuove Tecnologie dell’Informazione.
L’ipertesto consente un tipo di scrittura non sequenziale, nel senso che un brano non deve seguire conseguentemente il precedente. L’ipertesto comprende una serie di brani di testo tra i quali sono stati costruiti dei collegamenti che consentono al lettore differenti cammini. Il lettore ha di fronte un testo, che comprende animazioni, suoni o immagini, il quale gli consente di seguire diramazioni particolari. Di fronte alla figura di un pianista che sta suonando, il lettore può interrompere la musica per conoscere tutto o sul pianista o sull’autore del testo che viene suonato, e in tal modo integra quanto vede e ascolta.
«Che possibilità offrono gli ipertesti per l’educazione? La nuova tecnologia può agire in alcune direzioni principali, quella della articolazione dei percorsi (creare più tragitti di apprendimento differenziati per complessità, per tipologia simbolica), quella della criticizzazione dei materiali informativi (informazioni di carattere critico-meto-dologico o varianti di una teoria o di un concetto possono coesistere a latere della sua definizione), quella della transdisciplinarità (possibilità di attraversamenti tra discipline diverse), quella della ristrutturabilità (possibilità di esaminare gli stessi materiali da ottiche diverse), quella della collaboratività (possibilità di far coesistere ed agevolare l’integrazione di apporti tra soggetti diversi).
Fondamentale è il fatto che queste strumentazioni propongono una svolta rispetto al tradizionale modo di concepire la progettazione curricolare basata per lo più su percorsi sequenziali e sostanzialmente omogenei in quanto prospettano percorsi reticolari flessibili, articolati attraverso una varietà di nodi informativi, variamente interconnessi e diversificati al proprio interno, non solo per formato e sistema simbolico ma anche per tipologia di apprendimento: dall’approccio tutoriale, al game, all’esplorazione libera. Il progettista dispone opportunità e stimoli nei vari ambienti lasciando al visitatore/esploratore la possibilità di soffermarsi su di un aspetto o su di un altro, di intraprendere una strada oppure un’altra, di aggirare un ostacolo passando da altri percorsi. Siccome la preparazione e l’aggiornamento di un ipertesto sono abbastanza agili, il materiale informativo si può facilmente arricchire sulla base di quanto può emergere dalla eventuale sperimentazione. Per questa strada si sviluppa la personalizzazione nel tentativo di rendere l’ambiente di apprendimento il più vicino possibile alle forme più congeniali per ogni individuo» [A. Calvani, op. cit., p. 86].
L’uso dell’ipertesto presenta anche un rovescio della medaglia: rileva l’autore citato che «la grande disponibilità di risorse disseminate e diversificate che gli ambienti ipertestuali tirano in causa può incorrere nel rischio della dispersività e della scarsa comprensibilità da parte degli utilizzatori». Come dire che il libro offre ancora una lettura forse meno ricca di diramazioni possibili, ma più riflessiva e approfondita.
Æ Libro mischiato
Æ Educazione multimediale
D. Scavetta, La metamorfosi della scrittura: dal testo all’ipertesto, Scandicci (Firenze), La Nuova Italia, 1992.
M. Ricciardi, Gli ipertesti, Milano, F. Angeli, 1994.
A. Calvani, Manuale di tecnologie dell’educazione, Pisa, Edizioni ETS, 1995.

 
     

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