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Dizionario di didattica

Leonardo Trisciuzzi

Ed ETS - 88-467-0410-x

Avvertenza

 

 

Presentazione

 

Perché un Dizionario di didattica? Diversi sono i motivi che lo hanno richiesto. Il primo è senza dubbio la mancanza, in una disciplina così complessa e attuale, di un valido ed esaustivo strumento di consultazione. Il secondo – non meno importante – lo offre il quadro di sviluppo delle discipline delle Scienze dell’Educazione, nel quale la Didattica (generale, dell’handicap, psicopedagogica, ecc.) sta assumendo un ruolo determinante. Un ruolo che in precedenza certamente non era stato avvertito con sufficiente chiarezza e conoscenza. In questo quadro la Didattica si colloca, come disciplina, nella posizione riservata ad una scienza operativa.
Con il termine didattica ci si riferisce sia a una disciplina scolastica, sia all’attività di chi insegna, sia alla riflessione e progettazione relative all’insegnamento, alla definizione di orientamenti, conoscenze, condizioni, modalità operative che si ritiene possano assicurarne l’efficacia formativa. Va subito detto che la didattica non è una tecnica o perlomeno non è soltanto quella. È l’applicazione, svolta in modo sistematico e metodico, di una teoria psicopedagogica. Affermare che la didattica svolge soltanto una funzione operativa è come definire una stretta di mano un semplice atto motorio e non un comportamento sociale tipico in una data cultura. Viene riconosciuta, oggi, alla didattica, una forza di trasformazione che tempo addietro era attribuita ad altre discipline teoretiche, considerate di maggior spessore culturale.
In effetti, l’azione didattica stabilisce con la realtà un impatto diretto e operativo, non soltanto teorico. La presunzione di trasmettere una particolare visione del mondo, un compito riservato in altri tempi alla filosofia o alla sua «ancella», la pedagogia, che si attribuiva il diritto di essere considerata «portavoce» della filosofia per la formazione dell’infanzia, è scaduta poiché si riconosce che non sono né il solo pensiero né la sola parola a modificare la realtà. Soltanto modificando il comportamento si produce una variazione del rapporto tra la persona e il suo mondo. Soltanto entrando in una prospettiva diversa, ci si immerge in una realtà rinnovata.
La definizione di didattica rinvia a quella di insegnamento, identificabile come attività volta intenzionalmente, in forma organizzata, in genere nella scuola e, secondo procedimenti ritenuti efficaci, tendente a sviluppare (estendere, approfondire, modificare) abilità, conoscenze, atteggiamenti, valori. Possiamo anche dire, secondo un’ottica in qualche misura diversa, che l’insegnamento è un’attività che si propone di sviluppare (estendere, approfondire, modificare) il rapporto del soggetto con la propria e con le altre culture. In definitiva, soltanto richiamandoci a un quadro di riferimento teorico il termine educazione, di cui la didattica è il mezzo operativo nella scuola, può assumere un valore coerente, giusto o giustificato che sia, più o meno accettabile. Se non fosse così, l’atto educativo potrebbe essere sostituito, senza cambiare validità e senso, da altri termini, come: allevare, ammaestrare, istruire, affinare, ingentilire, sviluppare, coltivare, incivilire, conformare e formare. E, in effetti, ciò è possibile se si rinvia il tutto a un incoerente ed elusivo quadro di riferimento sociale. Altrimenti, gran parte dei termini sopra indicati potrebbero venire considerati dei pericolosi sinonimi, dei «falsi amici», che non possono sostituire il senso di educare se non contraffacendolo. Se, invece, si vuole esprimere il proprio pensiero in modo coerente o si vuole dare un senso alle proprie azioni, per definire termini come educazione, formazione e didattica necessita partire da un quadro di riferimento che includa termini-problemi come società, cultura, famiglia e modelli educativi, collocandoli in una prospettiva che abbracci i postulati più moderni delle Scienze dell’educazione.
Per comodità di ricerca le voci dei dizionari si susseguono in ordine alfabetico e questo Dizionario non fa eccezione. Diversamente da altri dizionari, però, questo ha una impostazione che raccorda le voci con le altre attraverso dei riferimenti, in modo da presentare il testo del Dizionario come una unica struttura articolata. Ciò vuol dire che la teoria su cui si fonda il dizionario è unica e che le singole voci sono articolazioni esplicative. La presenza di un termine con asterisco (*) rimanda al termine segnato come voce autonoma. Ad esempio: alla voce Abitudine è presente la frase «egli [Locke] si appoggiava al giudizio del filosofo Bacone, il quale sosteneva che ogni forma di educazione*…». L’asterisco segnala l’esistenza di una voce autonoma Educazione e quindi collega direttamente abitudine a educazione. E così, altro esempio, alla voce Didattica vengono segnalati i termini Comenio*, Modello*, Metodi didattici* e Apprendimento*: l’asterisco segnala la presenza di altrettante voci autonome nel dizionario che si collegano tra loro formando un unico pensiero teorico.
Inoltre, alla fine delle voci può essere presente una duplice segnalazione: una è data da una freccia e una voce (Æ Metodi didattici) e vuole indicare la presenza di una relativa voce autonoma nel Dizionario, parallela e complementare. L’altra segnalazione è data dalla presenza di richiami bibliografici (es.: L. Gallino, L’attore sociale, Torino, Einaudi, 1987), utile a chi è alla ricerca di fonti o di un ampliamento della conoscenza. In questo senso si può affermare che l’insieme delle segnalazioni delle voci autonome, dei richiami diretti e bibliografici compongono il Dizionario in un’unica struttura teoricamente articolata.
Questo Dizionario di didattica è composto da 350 lemmi che costituiscono la struttura tematica di base e da 1000 richiami. Inoltre, ben 800 sono gli Autori che hanno dato voce al Dizionario e che ne compongono la bibliografia. L’insieme costituisce uno strumento di consultazione, utile a chiunque intende aggiornarsi o formare una solida e aggiornata conoscenza della moderna didattica. L’Autore intende offrire questo Dizionario di didattica agli studiosi, agli insegnanti e a quanti hanno a cuore la Scuola e il futuro dei giovani.


L’Autore

 
     

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