TEORIA
Rivista di filosofia
XXI/2001/1

 

Antonia Pellegrino
L'«inizio» come categoria metodologica e come strumento polemico nella riflessione di Schleiermacher e Overbeck sulla storia del Cristianesimo

Sommario
L'articolo analizza il problema dell'inizio del Cristianesimo, e più in generale del rapporto tra fede e storia, che è al cuore della teologia protestante tedesca del XIX secolo. In particolare vengono prese in esame le risposte alternative di Schleiermacher e Franz Overbeck. Schleiermacher salva l'essenza religiosa del Cristianesimo al prezzo della completa separazione tra processo storico e autocoscienza religiosa; l'inizio (del Cristianesimo) diventa così l'unico punto di legame tra il processo storico e la religiosità cristiana, l'unico momento in cui le forme che essa assume non sono contingenti rispetto alla sua essenza. Al contrario, in Franz Overbeck il tema dell'inizio è lo strumento per affermare il carattere paradossale del Cristianesimo e la sua irriducibilità al mondo. Un'irriducibilità che emerge in piena luce proprio trattando il Cristianesimo come ogni altro fenomeno storico, e applicandogli le stesse categorie metodologiche. Che il Cristianesimo sia venuto a patti con la cultura mondana non elimina il fatto che la sua natura più intima sia una visione del mondo da cui la storia risulta radicalmente negata.

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