TEORIA
Rivista di filosofia
XX/2000/1

Adriano Fabris
«Verità» e «tempo», pp. 69-83

Sommario
Líautore analizza il tema del riquadro (Tempo e verità), a partire dalla questione problematica del senso della relazione e delle sue modalità, al fine di attuare una ìrisignificazioneî dei due termini. Le prime due modalità relazionali considerate possono essere riassunte nelle espressioni ìverità del tempoî e ìtempo della veritàî. Per la prima, è necessario superare il piano della contingenza per arrivare a quello atemporale della permanenza, ossia al piano dellíeternità; per la seconda, la verità può essere pensata soltanto nel flusso del tempo, risultando perlomeno nelle due diverse tradizioni dello storicismo e dellíinterpretazione heideggeriana dellíevidenza fenomenologica di Husserl.

Líindagine sul nesso esistente fra le due espressioni implica la necessità di affrontare un nuovo compito, consistente nel trovare una possibilità di accordo fra le diverse posizioni teoriche che esse sottintendono, senza aspirare alla completezza sistematica. Tuttavia, tale compito è costretto a confrontarsi con líaporia del rapporto verità-tempo, la quale consiste nel fatto che líespressione ìverità del tempoî rinvia a una sfera assoluta, benché la riflessione su tale sfera sa possibile soltanto facendo di nuovo ricorso al tempo, ciò che provoca il rovesciamento dellíespressione in ìtempo della veritàî.

Il rapporto tempo-verità non può dunque prescindere da una preliminare presa di posizione sul problema della giustificazione della dimensione della continuità nella concezione del tempo rispetto a quella della rottura. Nella parte finale del saggio questíultima questione è ricondotta al tema dellíîinizioî, e delle modalità in cui si può pensarne la ìveritàî.

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