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Libro cartaceo
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Calvino e i classici italiani

Autore/i: Eraldo Bellini

Collana: Res litteraria (17)

Pagine: 194
Formato: cm.16x23
Anno: 2019
ISBN: 9788846756077

Stato: Disponibile
  • Descrizione

Gli studi qui raccolti intendono sondare i tempi e i modi con cui Italo Calvino, nella sua decennale attività di scrittore, ha stabilito e mantenuto un legame profondo con la più ampia tradizione letteraria, dai classici antichi fino ai classici moderni, destinati a permanere pur nel mutare dei canoni. Accanto alla ‘funzione-Manzoni’, sempre attiva come modello anche quando discussa, e riconsiderata dopo le iniziali resistenze ideologiche ed estetiche, agisce sin dai tempi della vigilia prebellica la lettura di Montale, riferimento per una scrittura esatta capace di opporsi alla deriva linguistica della comunicazione di massa e insieme esempio di integrità morale e civile. Ad essi si aggiunge, a partire dagli anni ’60, la scoperta di Galileo, che a Calvino suggerisce argomenti decisivi per la riflessione sulle ‘due culture’, umanistica e scientifica, e, all’ingresso della stagione ‘cosmicomica’, fornisce un rinnovato serbatoio di immagini e metafore. Rispetto alla bibliografia ad oggi più diffusa, disposta soprattutto a cogliere le innovazioni del Calvino ‘sperimentale’, proiettato in un orizzonte latamente ‘postmoderno’, il volume assume dunque una prospettiva diversa, tesa a riconoscere nel dialogo con i grandi del passato un tratto sintomatico della ricerca dell’autore, sui piani complementari dello stile e del pensiero.


Eraldo Bellini (1957-2018) è stato professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo gli esordi dedicati alle riviste di primo Novecento e al Romanticismo milanese, con affondi su Silvio Pellico e Alessandro Manzoni, le sue ricerche si sono concentrate prevalentemente sulla stagione del tardo Cinquecento e del primo Seicento. In questo ambito ha pubblicato monografie sullo statuto veritativo della poesia nella riflessione del secondo Rinascimento (Il vero e il falso dei poeti. Tasso Tesauro Pallavicino Muratori,con Claudio Scarpati, 1990) e sull’evoluzione dei saperi all’epoca delle grandi scoperte astronomiche, quando il rinnovato incrocio delle ‘due culture’ consegnò alla modernità i nuovi generi letterari (Umanisti e Lincei. Letteratura e scienza a Roma nell’età di Galileo, 1997 e Agostino Mascardi tra ‘ars poetica’ e ars historica’, 2002). Ulteriori saggi sono raccolti nel volume il cui titolo (Stili di pensiero nel Seicento italiano. Galileo, i Barberini, i Lincei, 2009) ben rappresenta, nel connubio di ‘stile’ e ‘pensiero’, i due capisaldi della prospettiva di indagine dello studioso, rintracciabili anche in quest’ultimo lavoro dedicato a Italo Calvino. Eraldo Bellini è stato fondatore e direttore, insieme a Maria Teresa Girardi, di questa collana Res litteraria.