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Home Le Collane MEFISTO classic (4) 9788846752659
Libro cartaceo
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La fede che guarisce

Autore/i: Jean-Martin Charcot
A cura di: Yamina Oudai Celso
Traduzione di: Yamina Oudai Celso
Introduzione di: Tullio Seppilli

Collana: MEFISTO classic (4)

Pagine: 60
Formato: cm.12x19
Anno: 2018
ISBN: 9788846752659

Stato: Disponibile
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Destinato a comparire nella celebre «Bibliothèque Diabolique», ideata e diretta dal neurologo Désiré Bourneville, nonché espressamente dedicata al tema dei rapporti tra stregoneria, isteria e trattamento clinico dei cosiddetti “indemoniati”, questo breve scritto di Charcot propone un’analisi puramente scientifica e psicopatologica di credenze, ritualità e pratiche religiose connesse al fenomeno delle guarigioni miracolose, per la prima volta sottoposte ad uno sguardo così esplicitamente disincantato e demistificante da rappresentare un’autentica novità nel panorama della storia della psichiatria tardo-ottocentesca. Impossibile non rilevare le evidenti affinità tra le riflessioni metodologiche e cliniche qui contenute e alcune delle pagine più note dell’opera freudiana L’avvenire di un’illusione (1927).


Jean-Martin Charcot (Parigi, 1825; Montsauche-les-Settons, 1893) fu uno dei più autorevoli neurologi e psichiatri francesi. Anatomo-patologo, accademico e scopritore della SLA (sclerosi laterale amiotrofica), malattia degenerativa che porta il suo nome, è considerato il fondatore della cosiddetta Scuola della Salpêtrière, soprattutto in virtù di quegli studi sull’ipnosi e sull’isteria destinati ad esercitare un’influenza decisiva sia sul filosofo, psicologo e medico normalista Pierre Janet sia sul giovane Sigmund Freud, che di Charcot fu non soltanto allievo durante il suo soggiorno di studio parigino ma anche uno dei primi traduttori in lingua tedesca. Positivista convinto, ideatore di esperimenti e strategie terapeutiche rivoluzionarie, malgrado le feroci campagne denigratorie inflittegli dalla stampa cattolica, presso i suoi contemporanei Charcot assurse al rango di vera e propria celebrità, grazie anche alle sue affollatissime lezioni pubbliche frequentate da artisti, scrittori, scienziati e intellettuali tra i più noti della sua epoca. 


Tullio Seppilli (Padova, 16 ottobre 1928; Perugia 23 agosto 2017) è stato uno dei più noti antropologi italiani. Ha collaborato con Ernesto de Martino, ha insegnato Antropologia culturale all’Università di Perugia e nel 1988, con i colleghi Giulio Angioni dell’Università di Cagliari e Pier Giorgio Solinas dell’Università di Siena, ha organizzato, in consorzio a tre con l’Università di Perugia, il primo dottorato di ricerca in Italia in Metodologie della Ricerca etno-antropologica. È stato presidente onorario del Festival dei Popoli, della Società Italiana di Antropologia medica (S.I.A.M.) e della Fondazione Angelo Celli per la cultura della salute.