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Libro cartaceo
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La poetica della pancia

Viaggio gastronomico nell’anatomia letteraria degli scrittori italiani dell’Otto-Novecento

Autore/i: Costantino Massaro
Prefazione di: Donatella Puliga
Postfazione di: Francesco D’Episcopo

Collana: Obliqui (80)

Pagine: 248
Formato: cm.14x21
Anno: 2018
ISBN: 9788846751157

Stato: Disponibile
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Premesso che lo scrittore che non parla mai di fame, di cibo, di pranzi  spesso ispira diffidenza, quasi manchi di qualcosa di essenziale, in questo saggio non ci si sofferma soltanto sulle preferenze e sulle abitudini culinarie private dei singoli artisti protagonisti, sì anche sui più significativi luoghi letterari (non solo epistolari o diaristici) in cui questi parlano di cibo, declinato nelle sue varie funzioni, dimostrando come sovente sia possibile rinvenire i gusti personali dei vari autori anche nelle pieghe delle loro opere, che, in tal caso, guadagnano un originale ed utile valore autobiografico e documentaristico.
Ed ecco, allora, tante preziose curiosità: dalla poesia Contro la minestra di un Leopardi bambino, che sarebbe poi diventato un uomo capace di apprezzare i piaceri del buon cibo (altro che pessimista!), ai versi bizzarri di Montale redatti velocemente poco prima del cenone di fine anno; dal demostenico discorsocontro la polpetta di un  D’Annunzio ancora collegiale alle icastiche e gustose metafore culinarie del malinconico Gattopardo, fino alla carnale voracità dell’Angiolina di un sorprendente Svevo, passando attraverso il cibo ed i falò di un Pavese insolito e nascosto.
Tante le curiosità mai al servizio di una sterile aneddotica, ma sempre funzionali ad un discorso critico, nuovo e diverso, sulla poetica di alcuni prestigiosi esponenti della letteratura italiana dell’Otto-Novecento, attraverso una suggestiva auscultazione della loro pancia per sentirne il respiro più umano e profondo.


Costantino Massaro è nato a Benevento nel 1971 ed insegna lettere classiche al liceo da quasi vent’anni. Scrive poesie, che non fa leggere a nessuno, ed articoli di critica letteraria. Ha fondato un’associazione culturale, Il cantiere delle Muse: luogo aperto di ozio creativo, attraverso la quale prova a difendere l’arte e la ‘necessaria inutilità’ dei classici.È un ‘no social’ convinto; non ha mai fatto rafting e non ha neppure un tatuaggio. Con i propri alunni ha creato un sito, www.olc.it (Organizzazione per la Liberazione del Congiuntivo), dedicato alla lingua ed alla cultura italiane e non solo. Il suo luogo d’elezione, dopo gli occhi delle sue bimbe, è Mont St. Michel, in Normandia. È appassionato di ‘filologia’ gastronomica, oltre che fanatico di calcio e di grammatica. Questo saggio colma un vuoto. Anzi due.