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Bookcity-Il falso, il vero e la Polis

Bookcity-Il falso, il vero e la Polis

Al Bookcity con Sarantis Thanopulos

Quando: 16/11/2019  15:30 - 16:30
Dove: Circolo Filologico Milanese, sala delle Colonne, via Clerici-10,Milano

Link: https://bookcitymilano.it/

Il falso, il vero e la Polis. Cronache della vita di una società civile in crisi al Bookcity
con Sarantis Thanopulos (autore del libro La città e le sue emozioni), Riccardo Panattoni, Ginevra Bompiani, Anna Migliozzi e Laura Ambrosiano

La crisi, intesa come malattia strutturale del contemporaneo, come disumanizzazione radicale del mondo e rifiuto del valore anche negativo della vita è il grande rimosso dei nostri tempi. Una realtà dolorosa osservata da una prospettiva scomoda, quella della psicoanalisi, senza il conforto di alcun orizzonte salvifico, ma con il favore di un metodo contro intuitivo, che fa dello spostamento e della dislocazione uno strumento di scoperta profonda, ci mostra questa malinconica verità nascosta. Sorta di bustine di minerva senza lezione morale, di sguardo abissale e lucido puntato sulle tragedie quotidiane dell’uomo questo libro, che raccoglie in maniera nuova i contributi raccolti negli ultimi anni da Sarantis Thanopulos su «Il Manifesto», riesce con icastica semplicità a far riflettere sulle gioie e le miserie dell’affettività, mostrando che la vita, se vuole essere pienamente se stessa, deve fare davvero i conti con il lutto e il negativo.


La città, spazio di convivenza democratica dei cittadi­ni, si fonda sull’egemonia del desiderio sui bisogni.
Sinossi. Questo spazio, costituente il patto tra i cittadini, è soprattutto una memoria vivente, un clima, un ambiente psichicamente investiti. È, in altre parole, il risultato della sedimentazione di visioni e passioni plurali, ed è per questo inevitabilmente luogo di conflitto, in cui l’altro, in tutte le sue forme, può essere amico proprio se e nella misura in cui sarà libero di costituirsi come nemico e viceversa. All’osservatore attento, il mondo democratico e il suo dispositivo tragico di elaborazione del lutto appare oggi gravemente minato da un neodeterminismo: un’ideologia disumanizzante che riduce il campo della conoscenza solo a ciò che può essere predeterminato e reso riproducibile. Contro questa concezione a-conflittuale dell’esistenza che annulla libertà e differenze, rendendo inerti le città, è necessario restare emotivamente sani.